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Gay & Bisex

CONSEGNA A DOMICILIO 5


di SERSEX
26.04.2025    |    784    |    3 8.8
"Il corriere li strinse in un abbraccio stretto, il suo corpo grande che li avvolgeva entrambi, proteggendoli..."
Il silenzio era spesso, carico come l’aria prima di un temporale.
Il corriere si avvicinò senza fretta, i suoi passi decisi ma pesanti di emozioni.
I suoi occhi non lasciavano spazio a dubbi: voleva quei due corpi intrecciati davanti a lui.
Eppure, sotto il desiderio, c'era una malinconia che lo rendeva più umano, più vulnerabile.
Senza dire una parola, scivolò accanto a loro, le mani grandi che si posarono prima su Giò, poi su Leo, con una lentezza quasi religiosa.
Accarezzò le loro schiene nude, seguendo ogni curva, ogni linea, come se volesse imprimersi nella memoria ogni dettaglio.
Giò sentì un brivido salirgli lungo la colonna vertebrale.
Leo, tremante, chiuse gli occhi, abbandonandosi a quel tocco paterno e proibito.

Il corriere spinse dolcemente Leo contro Giò, incastrandoli uno sull’altro, pelle contro pelle, sesso contro sesso.
La frizione dei loro corpi fece gemere entrambi, un suono soffocato, impastato di desiderio.
Poi, con una naturalezza sconvolgente, il padre di Leo si unì a loro.
Non fu brutale. Fu lento. Estenuante.
Prese il controllo dei movimenti, guidando Leo a muoversi sopra Giò, a sfregarsi, a cercarlo sempre più profondamente.
Le mani forti li stringevano, li accarezzavano, li conducevano in un ritmo lento, quasi ipnotico.
Giò sentiva il respiro caldo di Leo sul suo collo, il peso dei suoi fianchi che lo schiacciava contro il materasso.
Sentiva anche il corriere dietro di loro, la sua forza, la sua esperienza, mentre li univa in una danza di piacere senza fine.
Leo gemeva, perso, incastrato tra i corpi, spinto dolcemente a cercare sempre più contatto, più profondità.
Le mani del padre lo guidavano, gli insegnavano, gli davano sicurezza.
E ogni tanto era il corriere a chinarsi su Giò, a prenderlo in bocca lentamente, a farlo impazzire di piacere, mentre Leo si muoveva sopra di lui.

Era un cerchio perfetto, chiuso su se stesso.

Le bocche si cercavano senza più pudore:
Leo baciava Giò con fame, Giò baciava il padre con gratitudine e lussuria, il corriere li baciava entrambi, come se volesse scolpirli dentro di sé.
Non c'erano più ruoli.
Non c'era più vergogna.
Solo tre corpi stretti in un unico nodo, in un’unione sporca e bellissima, disperata e definitiva.
Durò a lungo.
Molto a lungo.
Ogni volta che sembrava finire, il corriere li spingeva di nuovo uno contro l'altro, più forte, più profondo, più intenso.
Li portava sull'orlo dell'orgasmo per poi rallentare, costringendoli a resistere, a sentire ogni secondo che passava come un'eternità.

Quando finalmente esplosero — uno dopo l'altro, o forse insieme, era impossibile dirlo — il piacere fu violento, travolgente, tanto che Leo pianse, senza nemmeno rendersene conto.
Si accasciarono uno sull’altro, esausti, madidi di sudore e ancora uniti, ancora incapaci di staccarsi.
Il corriere li strinse in un abbraccio stretto, il suo corpo grande che li avvolgeva entrambi, proteggendoli.
Restarono così a lungo, a lungo, senza dire una parola.
Solo il suono dei respiri, dei cuori che battevano all’unisono.
E poi, piano, il corriere parlò.
La sua voce era roca, spezzata dall'emozione.
"È l'ultima volta."
Leo sollevò il viso, confuso, gli occhi rossi, il viso segnato dalle lacrime.
Giò trattenne il fiato, sentendo già il vuoto che stava per aprirsi sotto di loro.
Il corriere li guardò entrambi.
Li guardò davvero, come se volesse portarli con sé per sempre, anche senza toccarli più.
"Quello che voi due avete," disse, accarezzando i loro volti uno alla volta, "non è solo desiderio. Non è solo bisogno. È amore vero."
Fece una pausa.
Li baciò entrambi, dolcemente, sulle labbra gonfie di piacere.
"E il vero amore non si sporca. Non si divide."
Si alzò lentamente, come se ogni gesto gli costasse dolore.
Si rivestì senza fretta, ogni bottone chiuso con mani tremanti.
Quando fu pronto, li guardò ancora una volta.
"Vivetevelo," disse.
"Amatevi senza rimpianti. Senza paura."
E senza aggiungere altro, uscì, chiudendo la porta dietro di sé.
Senza voltarsi.
Lasciando nella stanza solo il suono del suo addio.

Leo si strinse forte a Giò, il volto affondato nel suo collo, mentre il ragazzo lo stringeva a sé con tutta la forza che aveva.
In silenzio, con la consapevolezza che quella notte aveva cambiato tutto. Per sempre!
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